raccontami una storia

“Raccontami una Storia”
Il nuovo disco dei Train de Vie che parla di Resistenza

A 8 anni di distanza dall’uscita dell’ultimo disco, i Train de Vie tornano con il nuovo album “Raccontami una storia”, prodotto dall’ etichetta della band TAM TAM.

Anche questo ultimo lavoro, come le precedenti produzioni in studio, è totalmente autoprodotto. Ospiti d’eccezione gli amici emiliani Modena City Ramblers che intervengono coralmente sul brano Bella Italia e il partigiano Silvano Sarti che, con la sua inconfondibile voce, ha regalato al brano, Le stelle sopra i tetti di Firenze, dedicato ai partigiani della città, una testimonianza diretta, autentica e commovente, del giorno della liberazione.

I Train de Vie rimangono così fedeli ai princìpi che hanno caratterizzato il loro percorso artistico: Resistenza, Giustizia, Amore e Libertà, alternando suggestioni musicali differenti. Ci sono ballate resistenti come “I fiori di Sarajevo”,Le stelle sopra i tetti di Firenze” e “Monet”, sguardo di un senzatetto sulla nostra vita frenetica.

E ci sono canzoni dalle sonorità più aggressive, folk-rock, come la storia del partigiano “Tempesta” o la denuncia sul disagio socio-politico in “Bella Italia” o “Raccontami una storia” che chiude il cerchio, affinché si possa sempre sognare, riflettere, o ridere ancora una volta. Perché in ogni storia c’è sempre un briciolo di verità.

La copertina dell’album è un particolare tratto dall’opera “Sparta” realizzata in creta refrattaria e legno da Andrea Landi (www.ceramicalandi.it)

I brani:

– Le stelle sopra i tetti di Firenze – Firenze, medaglia d’oro per la Resistenza. Ragazze e ragazzi hanno dato la vita per liberarla dall’occupazione nazi-fascista e a loro è dedicata questa canzone. Il brano inizia e termina con la voce inconfondibile di Silvano Sarti, partigiano Pillo, presidente onorario dell’ANPI provinciale di Firenze, che, con grande commozione, racconta e trasmette il senso di quello che successe nel giorno della liberazione.

– Tempesta –Corre, corre la notte nera e va fermata presto”. Un frammento del testo della canzone che ci riporta a questo periodo nero. Il fascismo che ritorna a marciare per le strade con una disinvoltura che spaventa. Tempesta è il nome di battaglia di un ragazzo che il fascismo lo ha combattuto sui monti molti anni fa. Tempesta è un nome che vogliamo ricordare affinché si continui a lottare contro la violenza e contro tutti i fascismi.

– I fiori di Sarajevo – Un omaggio alle donne di Sarajevo che, negli anni della guerra, lottarono contro l’assurda violenza che si era stretta intorno alla città. Si truccavano e si vestivano con quello che potevano per non perdere la loro dignità, nonostante le bombe, nonostante i cecchini e i carri armati. Come i semi dei fiori che sbocciano a primavera, hanno resistito al freddo inverno, per rinascere.

– Bella Italia con la partecipazione dei Modena City RamblersOltre 25 anni di mal governo hanno ridotto il paese a un complicato intreccio di interessi sporchi. Politici pagliacci, speculazioni edilizie e morti sul lavoro continuano a tingere di nero le cronache dei giornali. Bella Italia è un brano rock dal sapore amaro che piange un paese abbandonato a se stesso in nome del Dio Denaro.

Monet – La vita frenetica delle stazioni ci fa perdere, inevitabilmente, tutti quei piccoli dettagli che riempiono di fascino questi luoghi, avvolti da sempre in un’atmosfera che ha il profumo di vite intrecciate, di bagagli a mano e di scarponi rotti. Monet, un senzatetto che osserva tutto questo, ce lo racconta dal suo punto di vista.

– Raccontami una storia – Ognuno di noi porta ancora dentro le emozioni delle storie che ha ascoltato da bambino. Un inno alla fantasia e al suo grande potere, con l’augurio di diventare grandi senza smettere mai di sognare.

Tutti i brani sono stati scritti da Andrea Landi (chitarra e voce), arrangiati e registrati insieme Eleonora Vignozzi (flauto traverso), Antonio Masoni e Giacomo Ferrari (pianoforte, sinth, fisarmonica, organo), Samuele Bucelli (batteria), Leonardo Baggiani (basso).

Il disco è stato registrato, mixato e masterizzato al Labella Studio, da Alessandro Moscatelli e Matteo Guasti.